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NINO FAZIO, record doppia traversata stile libero Tutte
le foto di questa pagina sono di Marcello Aricò La storia
del record della "doppia" passa per i nomi di Santo Abruzzini (2h.18'
nel 1967), Gianni Golini (1h.43' nel luglio '76), Paolo Pinto (1h.41'
nel settembre dello stesso anno), Giovanni Fiannacca (1h.37' appena
due settimane dopo Pinto e due mesi dopo Golini, al culmine di
un'avvincente duello a distanza). Nomi che hanno fatto la leggenda dello
Stretto. Occorrono ben 22 anni perchè il record di Fiannacca venga
abbassato, e a farlo è l'allora 34enne Francesco Cacopardo che
nuota in pieno inverno in 1h.33'. Lo stesso Cacopardo allena gli altri due
atleti messinesi che si susseguono nel primato: il pallanuotista Riccardo
Carmignani (1h.25'08" nel 2000) e il giovane Marco Viola (1h.24'02"
nel 2007). Il tempo di Marco resiste come record maschile ma non come
assoluto, per la grande prestazione dell'atleta rodigina Elena
Lionello,
che nel 2009 mette in fila uomini e donne, portandosi in riva al Po il
record assoluto con 1h.23'41". E' questo il tempo da battere. In realtà il tempo di 1.30'33" fatto in Luglio non era da buttar via. Ma l'averlo ottenuto nuotando contro lo scirocco mi aveva fatto intuire che c'erano i margini per migliorarlo, in condizioni diverse. Aggiungo a questo che l'insistenza di Giovanni Arena, fraterno amico, forte atleta e perfetto accompagnatore, aveva fatto breccia nella mia voglia di accantonare l'idea della "doppia in solitaria", almeno per quest'anno. La disponibilità a ripetere la prova dimostrata da parte di Gianni Pizzi e Mimmo Sarlo, cronometristi dell'evento, aveva quasi assunto la forma di una amichevole scommessa che mi vincolava ulteriormente a rientrare in acqua. E poi, ultima ma non ultima, la mia proverbiale testa di ***, quella che mi aveva fatto rifare nel 2006 i 21 km della Vulcano-Capo Calavà già fatta nel 2005 per rosicchiare i miseri due minuti che mi separavano dal record.... quella che mi aveva spinto a rifare, subito dopo il rientro il barca a Torre Faro, la traversata singola nel 2007 perchè la prima "non mi era venuta bene"... insomma, la mia buona, vecchia testa dura. La doppia traversata è infida. La sua storia ci suggerisce che riserva ancora ampi margini di miglioramento (e il fatto stesso che il record lo abbia preso io, nuotatore autodidatta e all'età di 49 anni, la dice lunga). Ogni record è migliorabile, e la mia idea è che un buon nuotatore, con un buon barcaiolo e correnti ottimali, possa abbassare il limite fino all'ora e dieci minuti. Ma al tempo stesso, qualsiasi nuotatore, anche giovane, forte, esperto e ben guidato, con la doppia traversata si espone al rischio di colossali figuracce. Traversate che sembrano riuscire benissimo fino a metà o a tre quarti, si risolvono in disfatte ingloriose negli ultimi 1500 metri.
Alla partenza c'è l'incontro con un'altra comitiva di nuotatori in partenza per l'altra sponda, capitanata proprio dal grande Fiannacca e di cui fa parte anche Gianluca Albo, amico master palermitano innamorato dello Stretto. Un rapido saluto con loro e parto, tra mille meduse ma con perfetta visibilità in acqua e fuori. Corrente "scendente" al punto giusto, e via. Tutto fila liscio e in appena 37'20" sono a Cannitello. Riparto subito, un bicchiere di zuccheri e sali e la prospettiva cambia. Il sole illumina la costa siciliana e la fa apparire più vicina, anche se vicina non è. All'ottimismo dell'andata a bordo subentra la perplessità, e io in acqua me ne accorgo. Scruto il volto di Giovanni, ma dopo pochi minuti non ce ne sarà più bisogno. Rendendosi conto che il risultato è possibile ma lontano dall'essere certo, Arena mette in campo tutto il suo repertorio di incoraggiamenti quasi feroci, spingendomi a tirare a più non posso e facendomi capire che se non ce la metto tutta il record non ci sarà. Gli "Ammàzzati!", "Tira!", "Spàccati!" non si contano più... il timone passa dalle sue mani a quelle del nipote Paolo e lui si proietta quasi in acqua con me, prendendosi da me schizzi e mandate a quel paese in quantità. La Sicilia si avvicina ad 85 bracciate al minuto, uno sprint in mezzo a mille meduse durato tutta l'ultima mezz'ora, in cui le grida di Giovanni ma anche di Pizzi, del mio Andrea e di tutti gli altri si sentono - racconterà poi Arena - fino al centro del paese, allarmando chi in quel momento aveva qualche parente in mare con la barca! Tocco terra e mi volto verso la barca, sicuro di trovare volti scuri e sorrisi di consolazione, ma vengo sopraffatto dalle urla di entusiasmo e dagli applausi! Che meraviglioso momento... forse ci tenevano loro più di me - che pazzi tutti quanti! A 49 anni suonati chiudo la doppia traversata dello Stretto in 1.22'23" restituendo il record al mio sesso e alla mia terra. Un tempo ottimo ma, come tutti i record, destinato ad essere superato. E spero di essere anch'io al fianco di qualche altro nuotatore più giovane, possibilmente siciliano come me, che raccolga questa bella sfida sportiva, spostando "oltre" quel limite che Abbruzzini, Golini, Pinto, Fiannacca, Cacopardo, Carmignani, Viola, Lionello - e da oggi anche io - abbiamo migliorato di quasi un'ora, unendo le nostre bracciate in un'unica doppia traversata durata oltre 40 anni in cui da oggi posso dire di aver fatto la mia parte fino in fondo.
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