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NINO FAZIO, doppia traversata stile libero Ma la traversata-record del 2 Settembre è qui - But the Sept. 2nd record-crossing is here! Testo e
immagini di Marcello
Aricò (nuotatore, amico, medico della traversata) Un
inverno come tanti, l'ultimo inverno, volti noti e volti sconosciuti nella
piscina scoperta che rievoca i versi del Pascoli "C'è qualcosa di
nuovo nel sole, anzi di antico". E di "antico" c'è
sicuramente una amicizia con un uomo, figlio della nostra terra, che
pratica uno sport che fonde
acqua e fatica e li trasforma in un
gesto atletico di grande spessore; un'amicizia che nasce più di 20 anni
fa nelle splendide acque delle Eolie e che si è perpetua fino ad oggi
durante i suoi severi allenamenti avanti e indietro ai Cappuccini e
all'ombra della schiuma del nostro mitico mare.
Ricordo
bene che in uno di questi incontri mi sussurrò che il tempo era giunto
per cimentarsi nella doppia traversata dello stretto di Messina; ripeto me
lo sussurrò e mi raccomandò di tenere questo segreto fino a quando la
sua speranza di fare un'altra impresa non si fosse tramutata nella
certezza di essere pronto a sfidare ancora una volta il "mito". Sciolte
le sue riserve, decretò che il 20 luglio sarebbe stata la data che
assieme all’amico barcaiolo Giovanni aveva scelto, e quando io cominciai
a balbettare qualche riserva per impegni presi precedentemente mi fulminò
con un’aria candida a cui non si può replicare e mi disse: "Senza
il mio medico io non faccio neanche una bracciata"; frase lapidaria
che oltre a lusingarmi mi inchiodava alle mie responsabilità e quindi un
po’ frastornato ma deciso risposi: "Ci sarò".
Quella
mattina sulla spiaggia arrivai per primo e un teso vento di scirocco
disturbava quell’incantato angolo di mondo. Tutto
era pronto e con il sostegno della famiglia con il piccolo Andrea,
dell’amico Pietro, dei barcaioli, dei cronometristi e del suo medico
dopo il rito della “crema” sulle ascelle e sul collo, senza indugio,
tra un tappeto di meduse cominciava la sua vigorosa nuotata. Nuotata
fluida e potente come un tritone di certe favole, Nino sfidava il vento e
le onde che ne limitavano la progressione ma riusciva comunque ad
entusiasmare quanti lo accompagnavano sulle barche. Il
vento di scirocco tentava di essere il primo attore di quel fantastico
palcoscenico ma Nino da "nuotatore consumato" è salito via via
in cattedra rimanendo l’unico protagonista assoluto e, bracciata dopo
bracciata, ha toccato la sponda calabra con un ottimo tempo di 42 minuti;
tempo esaltato dalla cattive condizioni climatiche. Senza
indugio e dopo una breve pausa per una bevanda energetica, Nino ha
ricominciato a mulinare le braccia alla volta della sponda messinese. E
intanto continuava a nuotare tra vento e onde, fiero del ruolo che occupa
nella storia delle traversate. Il
tempo intanto scorre, la costa si avvicina, 1 e 23', 1 e 24' fino a 1.30'
33”, e il nostro eroe finisce la sua fatica felice, soddisfatto del
tempo impiegato e... prendendo tutti in controtempo,
con la sua candida espressione cerca di sollevare il morale alla
sua claque un po' dispiaciuta per lui che non era riuscito a fare
il record. Grazie
Nino per averci regalato anche oggi una bella giornata di sport, grazie
per averci dato una lezione di vita interpretando il gesto agonistico da
professionista serio e coscienzioso che si misura con l'ambiente e le
sensazioni del proprio corpo e non con l'accanimento di voler conseguire
il risultato cronometrico ad ogni costo... Il
tuo amico Marcello
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