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ROLANDO
CANDIANO, traversata stile libero Un 2010 da
ricordare nello Stretto. Dopo il record femminile di Maria
Betania Torre, il secondo tempo assoluto di Cesare
Fulci, il mio record
sulla doppia, l'albo d'oro delle traversate si arricchisce di un'altra
splendida impresa - anche questa come le altre tre guidata dalla barca di Giovanni
Arena. Rolando Candiano, sedicenne atleta del CUS Messina,
scende in acqua in una mattinata in cui persone più sagge sarebbero
rimaste a casa propria, al riparo dalla pioggia. Ma la saggezza, si sa,
non abita in riva allo Stretto.
L'idea di Arena è di far partire Rolando da un punto posto diverse centinaia di metri a nord di Capo Peloro, allungando il percorso della traversata che risulterà essere più diagonale rispetto alle due sponde, ma inserendosi al più presto possibile in quel "fiume" di corrente scendente (cioè che porta le acque del Tirreno a riversarsi nello Jonio), facendolo nuotare "davanti al taglio", cioè in costante anticipo rispetto alla linea della massima intensità. Può farlo con Rolando, sfruttando la sua velocità, ma non potrebbe farlo con altri, che non riuscirebbero a "precedere" l'arrivo della scendente più forte e finirebbero trascinati chissà dove.
Ma c'è un altro problema: il maltempo. Per una lunga ora l'intera comitiva osserva il mare e il cielo. La pioggia non fa paura, ma i fulmini sì, e la traversata deve innanzitutto svolgersi in condizioni di sicurezza. E poi le condizioni meteo influenzano anche l'andamento delle correnti... Mentre Rolando resta al riparo, io accompagno Giovanni Arena al punto scelto per la partenza. Solo allora, dopo dieci minuti in cui l'osservo studiare i misteriosi segnali dello Stretto, si decide di partire - e alla svelta. In pochi minuti "Rollo" è in barca, con Accolla che lo unge di Nivea, mentre noi tutti cerchiamo vanamente riparo nelle nostre cerate. Piove, piove, piove, e Rollo nuota, nuota, nuota! Va molto forte, e lo si capisce da subito. I chilometri iniziali volano via in pochissimi minuti, la nuotata è potente e grintosa. Le onde, per quanto sembrino ostacolare il gesto atletico, in realtà sono il segno di un mare "vivo", che fa la sua parte come nelle previsioni, pur se regala a Candiano qualche sberla di troppo. Tra la pioggia battente e le onde, Rolando perde gli occhialini, si strappa la cuffia ma continua a nuotare. Avrà solo sedici anni, ma lotta da uomo in una situazione che si fa proibitiva. Le urla di incitamento dalla barca si fanno più forti e si ha la sensazione che stia per arrivare il grande risultato. A centocinquanta metri dalla riva il cronometro di Mimmo e Lorenzo Sarlo supera la fatidica quota del 30'50" di Fiannacca, poco più avanti raggiunge il 31'11" segnato da Fulci... ma la riva è solo a poche bracciate e Rolando, con gli occhi rossi e il cuore a tutta, tocca terra in un eccezionale 32'44" che rappresenta il terzo tempo all-time nella singola traversata!
L'immagine di un nuotatore che attraversa lo Stretto senza occhialini rimanda ad altri tempi. Ma qualcosa davvero unisce l'impresa di Rolando Candiano alla storia delle traversate: ha lottato dal primo all'ultimo metro, ha cercato di migliorare sè stesso, si è avvicinato ad un record prestigioso. Da oggi, come recita il logo sulle magliette del Baia di Grotta, vive e nuota anche lui "con lo Stretto nel cuore".
Pagina curata da Nino Fazio - nino@baiadigrotta.it torna a la traversata storia - albo d'oro & immagini - organizzazione - regole - atleti Per comunicare dati o richiedere informazioni, scriveteci qui: nino@baiadigrotta.it o traversata@baiadigrotta.it |
con lo Stretto nel cuore